INTRASTAT: FAQ sulla Brexit

L’Agenzia Dogane ha pubblicato due FAQ sulla Brexit nella sezione “Intrastat” del sito.

ACQUISTI NEL 2020 REGISTRAZIONI NEL 2021

In esse l’Agenzia ha fornito alcune indicazioni utili in merito alla compilazione degli elenchi INTRA acquisti beni e servizi da operatori economici del Regno Unito, eseguite prima del 31 dicembre 2020 e registrate a gennaio 2021:

  • Gli acquisti di beni dal Regno Unito, spediti entro il 31 dicembre 2020, ma pervenuti in Italia (e registrati in contabilità) a inizio gennaio 2021, vanno negli INTRASTAT del mese di dicembre 2020 (o 4° trimestre 2020, per i trimestrali). In generale, tutti gli acquisti di beni arrivati in Italia nell’anno 2020 devono essere indicati negli elenchi riferiti a tale anno. Sono esonerati i soggetti passivi con acquisti di beni per un ammontare totale trimestrale inferiore a 200.000 euro, per ciascuno dei quattro trimestri precedenti, e comunque l’ADM chiarisce che non sono previste sanzioni nel caso in cui i modelli siano presentati tardivamente.
  • I servizi ricevuti da operatori del Regno Unito prima del 31 dicembre 2020 e registrati in contabilità il 10 gennaio 2021, vanno negli INTRASTAT acquisti del mese di dicembre 2020 (o 4° trimestre 2020, per i trimestrali). Non è richiesta l’indicazione della data della fattura, e che comunque, considerata l’incertezza della compilazione, un’eventuale tardiva presentazione degli elenchi non comporta l’applicazione di sanzioni. Sono, in ogni caso, esonerati dalla presentazione degli elenchi riferiti ai servizi ricevuti i soggetti passivi che, per ciascuno dei quattro trimestri precedenti, abbiano realizzato un ammontare totale trimestrale di acquisti inferiore a 100.000 euro.

IRLANDA DEL NORD

La presentazione degli INTRASTAT resta, anche per le operazioni successive al 1° gennaio 2021, in riferimento agli scambi commerciali di BENI (NON DI SERVIZI) con l’Irlanda del Nord.

A tale riguardo, la determinazione Agenzia Dogane e Monopoli ha recepito la direttiva 1756/2020/UE, modificando le istruzioni per l’uso e la compilazione degli elenchi riepilogativi delle cessioni e degli acquisti intra UE di beni, affinché i numeri di identificazione IVA dei soggetti stabiliti nell’Irlanda del Nord abbiano il prefisso “XI”.

ESTEROMETRO E BREXIT

Le operazioni (cessioni di beni e prestazioni di servizi) con controparti stabilite nel Regno Unito saranno riportate nell’esterometro (operazioni transfrontaliere, ex art. 1 comma 3-bis DLgs. 127/201), anche dopo il 1° gennaio 2021: tale comunicazione prescinde, infatti, dallo status comunitario o meno della controparte.

 

PLAFOND IVA: e-book aggiornato gennaio 2021

L’e-book sul PLAFOND IVA dello Studio Giardini è stato aggiornato a gennaio 2021.

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E-BOOK PLAFOND IVA 2021

IN SINTESI

e-book Plafond IVA 2021 – Gestione completa del Plafond IVA e di tutti gli adempimenti per l’esportatore abituale e il fornitore
Formato: PDF ricercabile
N. pagine: 107
Versione 2.06 aggiornata al 29 Gennaio 2021

Coloro che effettuano prevalentemente operazioni di esportazione non applicano l’IVA su gran parte delle vendite (in quanto non imponibili) per cui sono spesso a credito IVA nei confronti dell’erario.

Questi particolari operatori, definiti esportatori abituali, possono effettuare acquisti di beni e servizi o importazioni senza pagare l’IVA. Tale facoltà è però ammessa entro un determinato limite, detto plafond IVA.

Come approfittare di questa possibilità e gestire concretamente il plafond IVA?

GUIDA PRATICA PLAFOND IVA 2021
Questo eBook è una vademecum per coloro che devono gestire, in qualità di esportatori abituali e/o fornitori, il PLAFOND IVA nel 2021.

Plafond IVA 2021 permette di conoscere tutto (o quasi) sull’argomento eliminando la necessità di consultare innumerevoli fonti diverse per reperire tutte le informazioni necessarie. Il testo si caratterizza per un linguaggio volutamente semplice e poco formale, allo scopo di risultare il più chiaro possibile.

L’edizione 2.06 del 2021 è stata ulteriormente migliorata grazie ad nuovo design dei capitoli che ne facilita ulteriormente la fruizione.

ARGOMENTI TRATTATI

Cosa è il plafond IVA dell’esportatore abituale, quali operazioni lo creano, come si calcola, come si gestisce (esempi reali);
Chi può essere esportatore abituale e come può acquistare beni e servizi (quali) senza pagare l’IVA; come massimizzare l’utilizzo del plafond disponibile; Modello di dichiarazione intento e sua compilazione; presentazione telematica del Modello; accorgimenti utili a non fare errori; come correggere eventuali errori;
Come deve comportarsi il fornitore di un esportatore abituale;
Modifiche procedurali dal 2020;
I divieti per immobili e carburanti, il funzionamento nelle triangolari aggiornati;
L’impatto della fatturazione elettronica sul processo, e i nuovi codici obbligatori dal 01/01/2021
I metodi per regolarizzare lo splafonamento (completamente riscritti in base anche alle nuove procedure di fatturazione elettronica);
Gli adempimenti in Dichiarazione IVA (con l’inutile Quadro VI che viene finalmente abolito).
La disciplina delle sanzioni;
Gli strumenti di lavoro per controllare l’utilizzo corretto del plafond (lato esportatore abituale) e la corretta fatturazione (lato fornitore “cedente/prestatore”)
Riferimenti per rispondere a tutti (o quasi) i casi particolari (normativa, 50+ casi di giurisprudenza e 100+ casi di prassi con abstract).

PRODOTTI CORRELATI

Utilissimi per la gestione del plafond IVA anche:

BREXIT: fatturazione operazioni Irlanda del Nord

Fatturazione operazioni con Irlanda del Nord 

Faq 27/01/2021 Assosoftware

Come effettuare la compilazione delle fatture emesse verso clienti dell’Irlanda del Nord, successivamente alla Brexit

Assosoftware suggerisce di compilare le fatture – sia analogiche che elettroniche – riportando il codice Paese “XI” come prefisso dell’identificativo fiscale del cessionario.

In base all’accordo tra UE e Regno Unito, entrato in vigore il 1° gennaio 2021, si ha che:

  • il Regno Unito non fa più parte del territorio doganale e fiscale della UE;
  • per evitare l’instaurazione di una frontiera fisica fra l’Irlanda e l’Irlanda del Nord, tale regione resta soggetta alla normativa UE per le cessioni e agli acquisti intracomunitari di beni. A tal fine la Commissione UE (direttiva 2020/1756/UE) ha previsto che i soggetti residenti nell’Irlanda del Nord dispongano di un numero identificativo IVA con il nuovo codice Paese “XI”, valido ai fini delle transazioni con la UE;
  • Assosoftware quindi, in attesa di istruzioni operative da parte dell’Agenzia Entrate, consiglia di fatturare le operazioni con soggetti economici aventi sede in Irlanda del Nord indicando nel “Codice Paese” il valore “XI” al posto di “GB”, mentre il “codice Nazione” facente parte dell’indirizzo fisico della sede o della stabile organizzazione, dovrà continuare a riportare il valore “GB”.

Sezione BREXIT del sito

DOGANA: certificati firma digitale Dogane da controllare e rinnovare

Certificati di firma digitale Dogane in scadenza da controllare ed eventualmente rinnovare tramite Desktop Dogane.

Sul sito dell’Agenzia Dogane e Monopoli, alla sezione comunicazioni, compare la seguente news del 8/01/2021 e del 18/01/2021:

Si comunica che tutti i certificati di autenticazione e firma rilasciati dall’applicazione ‘Desktop Dogane’ prima del giorno 8 Gennaio 2019 sono validi fino al 27 gennaio 2021. E’ possibile verificare la scadenza del certificato di cui si e’ in possesso utilizzando la funzione ‘Gestore Certificati Utente’ del plug-in ‘Firma e Verifica’ del Desktop Dogane.
Qualora il proprio certificato rientri in tale casistica e’ necessario procedere alla REVOCA del vecchio certificato e alla generazione del nuovo. I nuovi certificati potranno essere generati e utilizzati gia’ a partire dalla data odierna.

certificati di firma digitale sono quei file (di solito si chiamano keystore.ks o keystore.p12) con cui l’utente firma digitalmente il file da inviare all’Agenzia Dogane tramite il STD (Servizio Telematico Doganale). Vanno rinnovati ogni 3 anni.

Per fortuna, ci lasciano passare la scadenza dell’Intrastat del 25 gennaio.

In pratica, per verificare la situazione, è necessario:

  • aprire Desktop Dogane, ed eventualmente aggiornare il programma;
  • selezionare Gestione Firma e Verifica;
  • scegliere Gestore Certificati Utente;
  • Inserire la password del repository dell’utente (sarebbe la password con cui si firmano digitalmente i files da inviare all’ADM) e dare OK;
  • a questo punto si apre una schermata che evidenzia le date di inizio e fine validità del certificato.

Nel caso che il certificato di firma digitale Dogane sia valido anche oltre quella data, non ci sono problemi, altrimenti è necessario rinnovarlo tramite le procedure di Revoca certificato e Genera Certificato.

Per sapere come fare per rinnovare i certificati di firma digitale Dogane, vai a questo articolo del sito:

Puoi trovare altre utilità per il tuo lavoro nella sezione UTILITY & DOWNLOAD del sito