REGIONE MARCHE: bando 2012 L.R. 27/2009 commercio – sintesi e considerazioni

Fonte: www.studioastolfi.com – www.commercio.marche.it

L.R. 27/2009 INTERVENTI FINANZIARI PER IL COMMERCIO – BANDO 2012 – DDPF TURISMO COMMERCIO E TUTELA DEI CONSUMATORI n. 132 del 16/05/2012

FONDI STANZIATI: € 867.000,00 così ripartiti:
1) progetti per la riqualificazione e valorizzazione delle imprese commerciali – € 667.000,00  

2) progetti per la riqualificazione e valorizzazione delle imprese commerciali nei comuni sotto i 5.000 abitanti – € 200.000,00

ANDAMENTO DEI FONDI STANZIATI NEL 2010-2011-2012

  • 2010  –  € 1.394.271,59
  • 2011  –  € 1.129.501,00
  • 2012  –  € 867.000,00  (-38% rispetto al 2010;  – 24% rispetto al 2011)

1. SOGGETTI BENEFICIARI 

a) micro, piccole e medie imprese commerciali di vendita al dettaglio, esistenti (possesso di autorizzazione amm.va o SCIA);

b) micro, piccole e medie imprese di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande esistenti;

Non rientrano tra i soggetti beneficiari le imprese che svolgono le seguenti tipologie di attività:

a) tra le attività commerciali:

  • attività di vendita non rivolte al pubblico (spacci interni, distributori posti in luoghi privati);
  • attività di vendita di merci prodotte in proprio (agricoltori, artigiani, ecc.);
  • attività di farmacie salvo le parti di attività commerciali derivanti da SCIA ai sensi della L.R. n. 27/09 o da
  • autorizzazioni comunali per tabelle speciali di cui al DM n. 375/98;
  • attività che prevedono trasformazione di prodotti;
  • attività di rivendita di carburanti (impianti di distribuzione carburanti) ad eccezione delle attività tipiche del
  • commercio annesse all’attività principale (esercizi di vicinato, SAB, giornali e riviste);
  • attività di noleggio, salvo vi sia l’autorizzazione a vendita delle merci;
  • attività di commercio all’ingrosso;
  • attività di commercio su aree pubbliche che non operano con strutture stabilmente fissate al suolo quali box o chioschi;

b) tra le attività di somministrazione di alimenti e bevande:

  • attività svolte da circoli privati e mense (ad uso interno o comunque limitato a determinate categorie ed utenze);
  • attività artigianali per la produzione propria;

c) le forme speciali di vendita di cui al titolo II sezione II della L.R. n. 27/09.

Il volume di affari non deve essere superiore ad € 2.000.000,00 per le imprese commerciali al dettaglio e per le imprese di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.

2. TIPO DI  INTERVENTO

Sono ammessi a contributo gli interventi relativi a:

  • Costruzione, ristrutturazione, manutenzione straordinaria, nonché ampliamento dei locali adibiti o da adibire ad attività commerciale e al  deposito delle merci (le spese relative al deposito merci sono ammissibili a contributo anche se il deposito non è contiguo all’unità locale);
  • Attrezzature fisse e mobili strettamente inerenti l’attività di vendita e/o di somministrazione di alimenti e bevande;
  • Arredi strettamente inerenti l’attività di vendita e/o somministrazione di alimenti e bevande (ad eccezione di complementi di arredo, suppellettili e stoviglie, e quant’altro non strettamente funzionale all’attività da incentivare).

 3. ENTITA’ DELL’AIUTO

Il contributo regionale concesso è pari al 20% della spesa riconosciuta ammissibile.

Non sono finanziabili gli investimenti mobiliari ed immobiliari, realizzati mediante operazioni di locazione finanziaria (es. leasing).

I contributi sono concessi in conto capitale.

Gli interventi finanziari devono essere conformi alla regola del “de minimis” ed è vietato cumulare altri contributi pubblici relativi a leggi comunitarie, nazionali e regionali concernenti il medesimo investimento.

TEMPI DI REALIZZAZIONE

Tutti i progetti ammessi a finanziamento devono essere ultimati entro sei mesi dalla data di pubblicazione  

Sono ammessi a finanziamento anche i progetti già realizzati a far data dal 01.01.2011.

4. SPESE AMMISSIBILI

La spesa ammissibile, al netto di IVA, non può essere inferiore a Euro 20.000,00 e superiore a Euro 100.000,00 

Nel caso di attività promiscue, ad esempio commerciale ed artigianale, o somministrazione e ricettiva – dettaglio e ingrosso – svolte congiuntamente, sono ammissibili esclusivamente gli interventi di cui al punto 3 riferiti alle sole attività commerciali.

In particolare, nel caso di attività promiscua, commerciale e artigianale, non rientrano le spese inerenti i laboratori di produzione anche se funzionali all’attività di vendita.

ELENCO SPESE AMMISSIBILI:

A) Spese per ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria:

  • demolizione pavimenti, massetti, rivestimenti, tramezzi, solai, ecc;
  • rifacimento pavimenti, massetti, rivestimenti, tramezzi, solai, ecc (con qualsiasi tipo di   materiali);
  • rimozione infissi, porte interne ed esterne, e relativa fornitura e posa in opera di nuove;
  • impianti generici (riscaldamento, condizionamento);
  • impianti specifici (igienici, impianti elettrici, impianti telefonici, citofoni, campanelli e simili, sistemi di sicurezza, ascensori,   montacarichi,);
  • rifacimento vetrina;
  • rifacimento insegna;
  • tinteggiatura locali interna ed esterna.

N.B.:  al fine dell’ammissibilità delle spese sopra elencate è necessaria la dichiarazione di inizio di attività (DIA)/ segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) rilasciata dal Comune, unitamente al progetto firmato da un tecnico abilitato. Nel caso in cui il regolamento edilizio comunale non richiede la presentazione della D.I.A./SCIA è sufficiente il progetto firmato da un tecnico abilitato. Le spese di cui sopra, in assenza della D.I.A./SCIA e/o del progetto firmato da un tecnico abilitato, verranno considerate manutenzione ordinaria e quindi non ammissibili.

B) Spese per attrezzature ed arredi:

  •  banconi;
  •  scaffalature;
  •  cucine, frigoriferi, forni, macchina da caffé, apparecchi ed attrezzature varie pertinenti solamente all’attività di somministrazione di alimenti   e bevande;
  • registratori di cassa;
  • casseforti;
  • personal computer (fissi ), stampanti, fax,;
  • attrezzatura varia (pentole, vassoi e contenitori, espositori, manichini, ecc.) strettamente  pertinente l’attività (es. il pentolame è spesa ammissibile per un’attività di somministrazione di alimenti e bevande e non per  un’attività alimentare, ecc.);
  • mobili di arredo (strettamente pertinenti l’attività);
  • attrezzatura spazi esterni (tavoli, sedie, ombrelloni) solo per la somministrazione di alimenti e bevande, purché autorizzati.

 C) Ulteriori tipologie di spese:

  • programmi informatici strettamente legati all’attività;
  • sistemi di pagamento con moneta elettronica. Rientrano in tale tipologia di spesa l’acquisto dell’hardware ed il  relativo software di sistema, nonché il software applicativo. Sono escluse le spese di noleggio delle apparecchiature, quelle dei canoni, ecc.

Tutte le spese devono essere di nuova fabbricazione.

Considerazioni (Dr. Astolfi)

La parte più interessante del bando riguarda il punteggio relativo all’incremento occupazionale (non si tratta comunque di un indicatore  determinante). E’ prevista la revoca del contributo nel caso del mancato mantenimento dell’occupazione creata a tempo indeterminato per  almeno 4 anni a decorrere dalla data di concessione del contributo. La principale legge nazionale (L.488/92) che consentiva la concessione di contributi anche superiori al milione di euro prevedeva il vincolo di 12 mesi. In alcune bandi della Regione Marche era previsto il vincolo di 24 mesi. Non ricordo un vincolo di 4 anni (Nb. Contributo massimo € 20.000). Ma chi ha scritto il bando ha presente l’andamento dei consumi interni ?

CREDITO IMPOSTA R&S: prime anticipazioni sui nuovi incentivi

Fonte: www.studioastolfi.com – www.creditodimposta.it – ItaliaOggi

RICERCA, RILANCIATI GLI INCENTIVI

2012/05/22

Secondo ItaliaOggi, parte con una dotazione di oltre 2,5 mld il rilancio degli incentivi alla ricerca spendibili in un anno, 2mld destinati al neonato “Fondo per la crescita sostenibile” che prende il posto della L. 46/82 e 550 mln previsti ogni anno per il nuovo credito di imposta alla ricerca.

Il primo attinge dai fondi fermi presso la Cassa Depositi e Prestiti del Fri, il secondo vede un contributo del 30% sulle spese ammissibili, come anticipato nella videoconferenza «Credito oggi» del 16 maggio, organizzata da ItaliaOggi, con un incremento dell’aiuto del 20% rispetto alla versione precedente.
Viene confermata la presentazione della domanda online, la rendicontazione dovrà essere certificata dal collegio sindacale o da un revisore iscritto all’albo.
Lo prevede il decreto legge sulla crescita, in settimana in Consiglio dei ministri.

Il “FONDO PER LA CRESCITA SOSTENIBILE”
Potrà essere utilizzato per finanziare programmi ed interventi per la competitività e il sostegno dell’apparato produttivo sulla base di progetti di rilevante interesse nazionale, capaci di accrescere il patrimonio tecnologico del Paese.
Il dl individua tre linee di intervento:
– La prima relativa alla promozione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, anche tramite il consolidamento dei centri e delle strutture di ricerca e sviluppo delle imprese.
– La seconda relativa al rafforzamento della struttura produttiva, in particolare del Mezzogiorno, al riutilizzo di impianti produttivi e al rilancio di aree che versano in situazioni di crisi tramite la sottoscrizione di accordi di programma.
– La terza ed ultima linea di intervento è relativa alla promozione della presenza internazionale delle imprese e all’attrazione di investimenti dall’estero.
I finanziamenti deliberati a questi scopi non potranno essere assistiti da garanzie reali e personali.
È previsto il rilascio di garanzie solo per l’eventuale anticipazione dei contributi in forma di sovvenzione.
Il fondo potrà utilizzare anche le risorse della legge 27 dicembre 2006 n. 296, quelle derivanti dai diritti sui brevetti per invenzione industriale e per i modelli di utilità, che attualmente confluiscono nel “Fondo per l’innovazione”.
La proposta va incontro a quanto sollecitato, anche dalla Corte dei Conti europea, per evitare la dispersione delle risorse, promuovendo interventi di ridotta entità.
Le risorse potranno essere utilizzate, oltre che nella forma del finanziamento agevolato, anche in quella del contributo in conto interessi. 

“CREDITO D’IMPOSTA”
Un contributo del 30% sotto forma di credito di imposta, verrà riservato a tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo. 

Il dl specifica che l’agevolazione non ha alcun limite temporale di applicazione e risulta pertanto un intervento di carattere sistemico e permanente che rientra all’interno del complessivo sistema nazionale di fiscalità generale a sostegno del sistema produttivo. 
Questo dovrebbe significare che non si tratta di un aiuto di stato, in quanto le agevolazioni sembrano essere subordinate all’ammontare delle risorse disponibili.
Il credito di imposta riguarderà attività di ricerca e sviluppo che dovranno avere un importo minimo di almeno 50 mila euro di spesa ammissibile annua e potranno ottenere un credito d’imposta massimo pari a 600 mila euro per esercizio fiscale. 
Per poter richiedere il credito di imposta le imprese dovranno presentare un’istanza telematica.
Allo scopo sarà predisposta un’apposita piattaforma informatica.
Questa non sarà utilizzata solo per la ricezione e la gestione delle istanze telematiche presentate dalle imprese, ma anche per il monitoraggio delle stesse.
Questo ultimo, sarà sia di tipo economico in riferimento all’agevolazione fiscale, sia tecnico scientifico per analizzare l’orientamento degli investimenti in ricerca e sviluppo.
I controlli sulla corretta fruizione del credito d’imposta da parte delle imprese beneficiarie saranno effettuati dall’Agenzia delle entrate nell’ambito dell’ordinaria attività di controllo.
La documentazione contabile ammissibile deve essere certificata da un revisore contabile iscritto nel registro dei revisori dei conti o dal collegio sindacale.
La certificazione dovrà essere allegata al bilancio. Le imprese non soggette a revisione contabile e prive di collegio sindacale devono avvalersi per la certificazione delle spese in ricerca e sviluppo di un consulente tecnico indipendente e iscritto al registro dei revisori contabili.
Questi dovrà certificare che le spese sono ammissibili a contributo. Le spese che possono essere rendicontate sono principalmente quelle del personale, diplomato o laureato, se neoassunto la quota ammissibile a contributo può salire dal 50% di partenza al 100%.
I costi della ricerca contrattuale, le competenze tecniche e i brevetti, acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne, sono ammessi, nel limite massimo del 30% delle spese dichiarate in bilancio.
Sono infine ammissibili le quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio per un massimo del 20% delle spese complessive.

Fonte: Italia Oggi

MARCHI +: sintesi normativa agevolazioni per registrazione marchi all’estero

In collaborazione con www.studioastolfi.com

BANDO PER LA CONCESSIONE DI AGEVOLAZIONI ALLE IMPRESE PER FAVORIRE LA REGISTRAZIONE DI MARCHI COMUNITARI E INTERNAZIONALI (GU n.105 del 7/5/2012)

SOGGETTO GESTORE: Unioncamere

FONDI STANZIATI A LIVELLO NAZIONALE: € 4.500.000,00

PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE: a partire dal 4/9/2012  (120gg dal 7/5/2012)

CONCESSIONE  DELL’AGEVOLAZIONE: le risorse saranno assegnate con procedura valutativa a sportello  secondo  l’ordine cronologico di  presentazione delle domande e sino a esaurimento delle  stesse.

AMBITO TERRITORIALE: Territorio nazionale

BENEFICIARI: Micro, piccole e medie imprese (sono quindi escluse le grandi imprese).

ATTIVITA’ SVOLTA: non ci sono limitazioni per quanto riguarda il tipo di attività svolta.

DECORRENZA DELLE SPESE AMMESSE: sono agevolabili le sole spese sostenute dal 7/5/2012 e fino alla data di presentazione della domanda. Non sono ammesse domande a preventivo.

REGIME AGEVOLAZIONE:  de minimis

LIMITE MASSIMO DELLE AGEVOLAZIONI: ciascuna impresa può presentare più richieste di agevolazione, sia per la Misura A sia per la Misura B, fino al raggiungimento del valore complessivo di € 15.000,00.

SITO WEB: www.progetto-tpi.it/

MISURE AGEVOLAZIONE

MISURA A – AGEVOLAZIONI PER FAVORIRE LA REGISTRAZIONE DI MARCHI COMUNITARI PRESSO UAMI (UFFICIO PER L’ARMONIZZAZIONE NEL MERCATO INTERNO) ATTRAVERSO L’ACQUISTO DI SERVIZI SPECIALISTICI

Possono richiedere l’agevolazione le imprese che alla data della domanda abbiano effettuato almeno una delle seguente attività:

  • deposito domanda di registrazione presso UAMI di un nuovo marchio;
  • deposito  domanda  di  registrazione presso  UAMI  di  un  marchio  registrato (o  per il  quale sia  stata depositata domanda di registrazione) a livello nazionale di cui si abbia già la titolarità;
  • deposito  domanda  registrazione  presso  UAMI  di  un  marchio  acquisito  da un  terzo e  già registrato (o per il quale è stata depositata domanda di registrazione) a livello nazionale.

Per accedere alla Misura è obbligatorio avere effettuato il deposito della domanda di registrazione del marchio per il quale  si  richiedono le agevolazioni

Servizi agevolabili

  • a) Progettazione del nuovo marchio
  • b) Ricerche di anteriorità e assistenza per il deposito
  • c) Assistenza per l’acquisizione del marchio depositato o registrato a livello nazionale
  • d) Assistenza per la concessione in licenza del marchio
  • e) Tasse di deposito

Entità agevolazione: fino  all’80%  delle  spese  ammissibili  sostenute  e  nel  rispetto  degli  importi massimi  previsti  per  ciascuna  tipologia  di  servizio  di  cui  alle  lettere  “a”,  “b”,  “c”,  “d” secondo  quanto  riportato nell’Allegato 1.

Importo massimo agevolazione: € 4.000,00

MISURA   B   –   AGEVOLAZIONI PER FAVORIRE LA REGISTRAZIONE DI MARCHI INTERNAZIONALI PRESSO   OMPI (ORGANIZZAZIONE MONDIALE PER LA PROPRIETÀ INTELLETTUALE) ATTRAVERSO L’ACQUISTO DI SERVIZI  SPECIALISTICI

Possono richiedere l’agevolazione le imprese che alla data  di presentazione della domanda di agevolazione siano titolari di un marchio registrato a livello nazionale o comunitario,  anche  a  seguito  di  un’acquisizione da terzi,  o abbiano già depositato  domanda di registrazione nazionale o comunitaria.

L’impresa può richiedere un’agevolazione per l’estensione dei predetti marchi, anche con designazioni successive, tramite procedura OMPI per le spese sostenute per:

  • a) Progettazione del nuovo marchio nazionale;
  • b) Ricerche di anteriorità e assistenza per il deposito;
  • c) Assistenza per l’acquisizione del marchio depositato o registrato a livello nazionale;
  • d) Assistenza per la concessione in licenza del marchio
  • e) Tassa di domanda e tasse di registrazione presso OMPI

Entità agevolazione: fino all’80% delle spese ammissibili e nel rispetto degli importi massimi previsti per ciascuna tipologia di servizio (Allegato 1)

Importo massimo agevolazione: da € 4.000,00 ad € 6.000,00.

Lo Studio SEGUIRA’ QUESTO BANDO, in collaborazione con Studio Legale partner specializzato in proprietà intellettuale.

>>> Vedi anche MARCHI: al via gli incentivi alle PMI per la registrazione all’estero

MARCHI: al via gli incentivi alle PMI per la registrazione all’estero

Estratto dal comunicato stampa del Mi.S.E.

Il ministero dello Sviluppo economico concede 4,5 milioni di euro a favore delle PMI che decideranno di registrare il proprio marchio a livello comunitario e internazionale.

Il bando, predisposto dalla Direzione Generale per la lotta alla contraffazione-Ufficio italiano brevetti e marchi – in collaborazione con Unioncamere, è stato pubblicato oggi 7/5/2012  in Gazzetta Ufficiale.
Più in particolare, l’importo dell’agevolazione può variare dai 4 ai 6 mila euro per ciascuna domanda di marchio depositata e a copertura dell’80% o del 90% delle spese ammissibili sostenute in funzione dei Paesi designati per la registrazione. L’impresa può presentare più domande di registrazione di marchi e le agevolazioni non potranno superare, in questo caso, 15 mila euro per impresa.

Le domande di agevolazione possono essere presentate ad Unioncamere, soggetto gestore del bando, a partire dal 4 settembre 2012 (ovvero il 120° giorno successivo alla pubblicazione in gazzetta). Le risorse saranno assegnate con procedura valutativa a sportello secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande (purtroppo il solito click day) e sino all’esaurimento delle stesse.

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi a Unioncamere, infoimprese@progettotpi.it

Se le risorse stanziate sono 4,5 milioni di euro e l’importo ottenibile varia da 4 a 6 mila euro, significa che potranno essere agevolate – mal contate – da 750 a 1100 domande.

Lo Studio SEGUIRA’ QUESTO BANDO, in collaborazione con Studio Legale partner specializzato in proprietà intellettuale.

>>>>  Scarica il materiale relativo al Bando dal sito del MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO

>>>> Testo del COMUNICATO STAMPA