CREDITO IMPOSTA assunzione personale altamente qualificato: decreto attuativo

E’ stato pubblicato in G.U. serie generale n. 16 del 21/01/2014 il Decreto Interministeriale del 23/10/2013, recante Disposizioni applicative necessarie a dare attuazione al contributo sotto forma di credito di imposta alle imprese, per l’assunzione a tempo indeterminato di personale impiegato in attivita’ di Ricerca e Sviluppo.

>>> Scarica il Decreto Interministeriale del 23/10/2013

Sarà ora necessario un ulteriore decreto per definire i contenuti della domanda di accesso al beneficio e delle procedure per la presentazione della stessa

INCENTIVI PER ASSUNZIONE DI PERSONALE ALTAMENTE QUALIFICATO, ARRIVANO LE DISPOSIZIONI APPLICATIVE

Fonte: Fisco Oggi

Data: 22/01/2014

Autore: Redazione

Pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale n. 16 di ieri, il Decreto ministeriale attuativo dell’articolo 24 DL 83/2012.
L’agevolazione, rivolta a tutti i soggetti, sia persone fisiche che giuridiche, titolari di reddito di impresa, consiste in un credito d’imposta pari al 35% del costo aziendale sostenuto (ovvero il costo salariale comprensivo di retribuzione lorda e contributi obbligatori e di quelli assistenziali), per un periodo non superiore a 12 mesi, per le nuove assunzioni di personale in possesso di un dottorato di ricerca universitario ovvero di laurea magistrale, impiegato in attività di ricerca e sviluppo.
L’incentivo è fruibile per un ammontare massimo annuale pari a 200.000 euro ed è riconosciuto anche in caso di trasformazione di contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato.
Per le imprese start-up innovative e per gli incubatori certificati di imprese sarà inoltre agevolabile anche il costo aziendale relativo alle assunzioni a tempo indeterminato effettuate mediante contratto di apprendistato, sempre per un periodo non superiore ai 12 mesi.

Sarà possibile usufruire del bonus retroattivamente.
Infatti, per il 2012, sarà agevolabile il costo aziendale sostenuto per le assunzioni o trasformazioni di contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato effettuate a partire dal 26 giugno 2012, data di entrata in vigore del DL 83/2010. Per gli anni successivi, saranno invece agevolabili i costi sostenuti a partire dal 1° gennaio di ciascun anno.
Attraverso un successivo documento ministeriale verranno definiti i contenuti della domanda di accesso al beneficio e delle procedure per la presentazione della stessa.
Ai fini del controllo, la documentazione contabile allegata, a pena di inammissibilità, alla domanda di concessione del credito di imposta, da presentare al ministero dello Sviluppo economico, dovrà essere certificata da un revisore legale dei conti o da una società di revisione legale o dal collegio sindacale.

Il contributo, che non concorre alla formazione del reddito, ne’ della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive, potrà essere utilizzato in compensazione, presentando il modello F24 esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, pena lo scarto dell’operazione di versamento.

CREDITO IMPOSTA R&S: prime anticipazioni sui nuovi incentivi

Fonte: www.studioastolfi.com – www.creditodimposta.it – ItaliaOggi

RICERCA, RILANCIATI GLI INCENTIVI

2012/05/22

Secondo ItaliaOggi, parte con una dotazione di oltre 2,5 mld il rilancio degli incentivi alla ricerca spendibili in un anno, 2mld destinati al neonato “Fondo per la crescita sostenibile” che prende il posto della L. 46/82 e 550 mln previsti ogni anno per il nuovo credito di imposta alla ricerca.

Il primo attinge dai fondi fermi presso la Cassa Depositi e Prestiti del Fri, il secondo vede un contributo del 30% sulle spese ammissibili, come anticipato nella videoconferenza «Credito oggi» del 16 maggio, organizzata da ItaliaOggi, con un incremento dell’aiuto del 20% rispetto alla versione precedente.
Viene confermata la presentazione della domanda online, la rendicontazione dovrà essere certificata dal collegio sindacale o da un revisore iscritto all’albo.
Lo prevede il decreto legge sulla crescita, in settimana in Consiglio dei ministri.

Il “FONDO PER LA CRESCITA SOSTENIBILE”
Potrà essere utilizzato per finanziare programmi ed interventi per la competitività e il sostegno dell’apparato produttivo sulla base di progetti di rilevante interesse nazionale, capaci di accrescere il patrimonio tecnologico del Paese.
Il dl individua tre linee di intervento:
– La prima relativa alla promozione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, anche tramite il consolidamento dei centri e delle strutture di ricerca e sviluppo delle imprese.
– La seconda relativa al rafforzamento della struttura produttiva, in particolare del Mezzogiorno, al riutilizzo di impianti produttivi e al rilancio di aree che versano in situazioni di crisi tramite la sottoscrizione di accordi di programma.
– La terza ed ultima linea di intervento è relativa alla promozione della presenza internazionale delle imprese e all’attrazione di investimenti dall’estero.
I finanziamenti deliberati a questi scopi non potranno essere assistiti da garanzie reali e personali.
È previsto il rilascio di garanzie solo per l’eventuale anticipazione dei contributi in forma di sovvenzione.
Il fondo potrà utilizzare anche le risorse della legge 27 dicembre 2006 n. 296, quelle derivanti dai diritti sui brevetti per invenzione industriale e per i modelli di utilità, che attualmente confluiscono nel “Fondo per l’innovazione”.
La proposta va incontro a quanto sollecitato, anche dalla Corte dei Conti europea, per evitare la dispersione delle risorse, promuovendo interventi di ridotta entità.
Le risorse potranno essere utilizzate, oltre che nella forma del finanziamento agevolato, anche in quella del contributo in conto interessi. 

“CREDITO D’IMPOSTA”
Un contributo del 30% sotto forma di credito di imposta, verrà riservato a tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo. 

Il dl specifica che l’agevolazione non ha alcun limite temporale di applicazione e risulta pertanto un intervento di carattere sistemico e permanente che rientra all’interno del complessivo sistema nazionale di fiscalità generale a sostegno del sistema produttivo. 
Questo dovrebbe significare che non si tratta di un aiuto di stato, in quanto le agevolazioni sembrano essere subordinate all’ammontare delle risorse disponibili.
Il credito di imposta riguarderà attività di ricerca e sviluppo che dovranno avere un importo minimo di almeno 50 mila euro di spesa ammissibile annua e potranno ottenere un credito d’imposta massimo pari a 600 mila euro per esercizio fiscale. 
Per poter richiedere il credito di imposta le imprese dovranno presentare un’istanza telematica.
Allo scopo sarà predisposta un’apposita piattaforma informatica.
Questa non sarà utilizzata solo per la ricezione e la gestione delle istanze telematiche presentate dalle imprese, ma anche per il monitoraggio delle stesse.
Questo ultimo, sarà sia di tipo economico in riferimento all’agevolazione fiscale, sia tecnico scientifico per analizzare l’orientamento degli investimenti in ricerca e sviluppo.
I controlli sulla corretta fruizione del credito d’imposta da parte delle imprese beneficiarie saranno effettuati dall’Agenzia delle entrate nell’ambito dell’ordinaria attività di controllo.
La documentazione contabile ammissibile deve essere certificata da un revisore contabile iscritto nel registro dei revisori dei conti o dal collegio sindacale.
La certificazione dovrà essere allegata al bilancio. Le imprese non soggette a revisione contabile e prive di collegio sindacale devono avvalersi per la certificazione delle spese in ricerca e sviluppo di un consulente tecnico indipendente e iscritto al registro dei revisori contabili.
Questi dovrà certificare che le spese sono ammissibili a contributo. Le spese che possono essere rendicontate sono principalmente quelle del personale, diplomato o laureato, se neoassunto la quota ammissibile a contributo può salire dal 50% di partenza al 100%.
I costi della ricerca contrattuale, le competenze tecniche e i brevetti, acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne, sono ammessi, nel limite massimo del 30% delle spese dichiarate in bilancio.
Sono infine ammissibili le quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio per un massimo del 20% delle spese complessive.

Fonte: Italia Oggi

CREDITO IMPOSTA R&S ATTIVITA’ AVVIATE PRIMA DEL 29/11/2008: indicazione in UNICO 2012

Le imprese che hanno:

  • maturato il credito di imposta per investimenti in R&S (L. 296/2006),
  • iniziato l’attività di ricerca prima del 29 novembre 2008,
  • inviato correttamente il formulario (modello FRS) al Centro Operativo di Pescara, ma non hanno ricevuto da parte dell’Agenzia delle Entrate il nulla-osta alla fruizione del credito maturato, per esaurimento delle risorse disponibili,

a seguito delle disposizioni contenute nel [download id=”6723″] possono utilizzare immediatamente, con modello F24, il beneficio fiscale, ed inoltre dovranno indicare nel modello UNICO del prossimo anno (UNICO 2012), l’ammontare dei costi relativi agli investimenti, su cui determinare il credito di imposta cui applicare la percentuale del 47,53%, nonché il credito d’imposta spettante. 

Lo ha precisato l’Agenzia delle Entrate, che ha emanato la [download id=”6725″], sugli obblighi di comunicazione e sulle modalità di fruizione dell’agevolazione, precisando che il credito di imposta va utilizzato in compensazione attraverso il modello F24 indicando sempre l’anno 2011 e il codice tributo 6808 (credito d’imposta in favore delle imprese per i costi sostenuti per attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo), istituito dall’Agenzia delle Entrate con RM 361/E/2008 (Comunicato Stampa del 15 aprile 2011 n. 81 – Agenzia delle entrate).

Nel caso di specie prospettato nell’istanza di interpello, la società istante che ha ricevuto il diniego del nulla-osta alla fruizione del credito di imposta maturato per le attività di ricerca avviate prima del 29 novembre 2008 per esaurimento delle risorse disponibili, potrà, a decorrere dall’anno 2011, utilizzare in compensazione mediante F24 il credito d’imposta:

  • nella percentuale massima consentita sempreché la società istante abbia realizzato, nei periodi di imposta per i quali ha presentato il modello FRS, investimenti in attività di ricerca in misura pari a quella indicata nel formulario stesso;
  • nell’ipotesi di investimenti realizzati in misura inferiore all’importo indicato nel formulario FRS, l’ammontare del credito di imposta cui applicare la suddetta percentuale massima deve essere calcolato sulla base degli investimenti in attività di ricerca effettivamente realizzati per  i medesimi periodi di imposta per i quali il formulario è stato presentato.

Infine, per quanto riguarda l’obbligo di comunicazione risultante dal combinato disposto dell’art. 1 comma 282 Legge 296/2006 e dell’art. 5 del [download id=”6727″], atteso che la fruizione del credito di imposta maturato è stata disciplinata dal [download id=”6723″], esso si considera soddisfatto mediante l’indicazione in sede di dichiarazione dei redditi 2011 (Modello UNICO 2012) dell’ammontare dei costi relativi agli investimenti effettivamente realizzati sulla base dei quali è determinato l’ammontare del credito d’imposta.

>>>> Vedi anche l’articolo di Fisco Oggi del 19/10/2011

INTRA UE: aggiornamento aliquote IVA in vigore nella UE

Fonte: Fisco Oggi
Autore: r.fo.
Data: 18/07/2011
Il 1 ° luglio 2011, la Commissione europea ha pubblicato un elenco aggiornato delle aliquote IVA applicabili nell’Unione europea, tra cui le aliquote ridotte sui diversi prodotti e servizi negli Stati membri con un approfondimento sulle particolarità anche di tipo geografico. L’elenco aggiornato tiene conto, sulle base delle direttive comunitarie, degli sviluppi che ci sono stati nei singoli Stati che applicano l’IVA nei rapporti commerciali.
Il documento è suddiviso in otto capitoli. Dall’applicazione delle aliquote standard ad alcune peculiarità geografiche nell’applicazione dell’imposta passando per le aliquote ridotte secondo le indicazioni contenute nella Direttiva 2006/112/UE, quelle a “zero rate”. Completa il profilo del documento una analisi dell’evoluzione che le aliquote IVA hanno registrato negli ultimi anni.
>>>> Scarica l’ [download id=”6673″]