Fonte: www.studioastolfi.com – www.creditodimposta.it – ItaliaOggi
RICERCA, RILANCIATI GLI INCENTIVI
2012/05/22
Secondo ItaliaOggi, parte con una dotazione di oltre 2,5 mld il rilancio degli incentivi alla ricerca spendibili in un anno, 2mld destinati al neonato “Fondo per la crescita sostenibile” che prende il posto della L. 46/82 e 550 mln previsti ogni anno per il nuovo credito di imposta alla ricerca.
Il primo attinge dai fondi fermi presso la Cassa Depositi e Prestiti del Fri, il secondo vede un contributo del 30% sulle spese ammissibili, come anticipato nella videoconferenza «Credito oggi» del 16 maggio, organizzata da ItaliaOggi, con un incremento dell’aiuto del 20% rispetto alla versione precedente.
Viene confermata la presentazione della domanda online, la rendicontazione dovrà essere certificata dal collegio sindacale o da un revisore iscritto all’albo.
Lo prevede il decreto legge sulla crescita, in settimana in Consiglio dei ministri.
Il “FONDO PER LA CRESCITA SOSTENIBILE”
Potrà essere utilizzato per finanziare programmi ed interventi per la competitività e il sostegno dell’apparato produttivo sulla base di progetti di rilevante interesse nazionale, capaci di accrescere il patrimonio tecnologico del Paese.
Il dl individua tre linee di intervento:
– La prima relativa alla promozione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, anche tramite il consolidamento dei centri e delle strutture di ricerca e sviluppo delle imprese.
– La seconda relativa al rafforzamento della struttura produttiva, in particolare del Mezzogiorno, al riutilizzo di impianti produttivi e al rilancio di aree che versano in situazioni di crisi tramite la sottoscrizione di accordi di programma.
– La terza ed ultima linea di intervento è relativa alla promozione della presenza internazionale delle imprese e all’attrazione di investimenti dall’estero.
I finanziamenti deliberati a questi scopi non potranno essere assistiti da garanzie reali e personali.
È previsto il rilascio di garanzie solo per l’eventuale anticipazione dei contributi in forma di sovvenzione.
Il fondo potrà utilizzare anche le risorse della legge 27 dicembre 2006 n. 296, quelle derivanti dai diritti sui brevetti per invenzione industriale e per i modelli di utilità, che attualmente confluiscono nel “Fondo per l’innovazione”.
La proposta va incontro a quanto sollecitato, anche dalla Corte dei Conti europea, per evitare la dispersione delle risorse, promuovendo interventi di ridotta entità.
Le risorse potranno essere utilizzate, oltre che nella forma del finanziamento agevolato, anche in quella del contributo in conto interessi.
“CREDITO D’IMPOSTA”
Un contributo del 30% sotto forma di credito di imposta, verrà riservato a tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo.
Il dl specifica che l’agevolazione non ha alcun limite temporale di applicazione e risulta pertanto un intervento di carattere sistemico e permanente che rientra all’interno del complessivo sistema nazionale di fiscalità generale a sostegno del sistema produttivo.
Questo dovrebbe significare che non si tratta di un aiuto di stato, in quanto le agevolazioni sembrano essere subordinate all’ammontare delle risorse disponibili.
Il credito di imposta riguarderà attività di ricerca e sviluppo che dovranno avere un importo minimo di almeno 50 mila euro di spesa ammissibile annua e potranno ottenere un credito d’imposta massimo pari a 600 mila euro per esercizio fiscale.
Per poter richiedere il credito di imposta le imprese dovranno presentare un’istanza telematica.
Allo scopo sarà predisposta un’apposita piattaforma informatica.
Questa non sarà utilizzata solo per la ricezione e la gestione delle istanze telematiche presentate dalle imprese, ma anche per il monitoraggio delle stesse.
Questo ultimo, sarà sia di tipo economico in riferimento all’agevolazione fiscale, sia tecnico scientifico per analizzare l’orientamento degli investimenti in ricerca e sviluppo.
I controlli sulla corretta fruizione del credito d’imposta da parte delle imprese beneficiarie saranno effettuati dall’Agenzia delle entrate nell’ambito dell’ordinaria attività di controllo.
La documentazione contabile ammissibile deve essere certificata da un revisore contabile iscritto nel registro dei revisori dei conti o dal collegio sindacale.
La certificazione dovrà essere allegata al bilancio. Le imprese non soggette a revisione contabile e prive di collegio sindacale devono avvalersi per la certificazione delle spese in ricerca e sviluppo di un consulente tecnico indipendente e iscritto al registro dei revisori contabili.
Questi dovrà certificare che le spese sono ammissibili a contributo. Le spese che possono essere rendicontate sono principalmente quelle del personale, diplomato o laureato, se neoassunto la quota ammissibile a contributo può salire dal 50% di partenza al 100%.
I costi della ricerca contrattuale, le competenze tecniche e i brevetti, acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne, sono ammessi, nel limite massimo del 30% delle spese dichiarate in bilancio.
Sono infine ammissibili le quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio per un massimo del 20% delle spese complessive.
Fonte: Italia Oggi