Fonte: FiscoOggi del 12/11/2010 – A. M. Badiali
Gli operatori economici che hanno pagato l’IVA, nel 2009, in un altro Paese UE, (ed anche gli operatori economici UE che hanno pagato l’IVA in Italia) possono richiedere il rimborso dell’imposta fino al 31 marzo 2011. Il termine, originariamente al 30 settembre, è stato prorogato con provvedimento dell’11 novembre del direttore dell’Agenzia delle Entrate.
La nuova scadenza modifica quella prevista dal precedente provvedimento del 1° aprile, per effetto della direttiva 2010/66/Ue del 14 ottobre. Le nuove disposizioni decorrono dal 1° ottobre 2010.
La proroga del termine è stata causata dal ritardo e le difficoltà incontrate da alcuni Stati per la messa a punto dei sistemi informatici necessari alla trasmissione telematica delle istanze di rimborso, secondo la nuova procedura voluta dalla Direttiva 2008/9/CE (recepita in Italia con D.Lgs 18/2010).
Per effetto della nuova normativa, il contribuente che ha assolto l’IVA in un altro Paese Ue, può chiederne il rimborso attraverso l’amministrazione fiscale del proprio Stato: in pratica, per gli operatori italiani, inoltrando domanda al Paese straniero tramite Agenzia delle Entrate. In questo modo, sono le amministrazioni a parlarsi e gli operatori non devono più confrontarsi con uffici esteri.
La nuova procedura, le cui regole e istruzioni sono contenute nel provvedimento del 1° aprile, apporta diversi miglioramenti:
- il primo è il sostanziale snellimento dell’iter burocratico: le pratiche devono infatti essere lavorate in 4 mesi e la restituzione dell’imposta avviene entro 10 giorni dalla comunicazione della decisione di accoglimento del rimborso da parte dell’amministrazione estera;
- un’altra novità è l’eliminazione del cartaceo. Le comunicazioni tra gli uffici avvengono, infatti, per posta elettronica e le istanze viaggiano esclusivamente via web, utilizzando, in Italia, i canali telematici Entratel e Fisconline. L’Agenzia delle Entrate, effettuato un controllo preventivo per verificare la legittimità delle richieste, ha 15 giorni di tempo per trasmetterle allo Stato europeo competente.
Gli operatori degli altri Paesi della Comunità europea, a loro volta, per accedere ai rimborsi, non devono più contattare il Centro operativo di Pescara, ma rivolgersi alle loro amministrazioni finanziarie.
La proroga al 31 marzo riguarda esclusivamente le domande relative all’anno d’imposta 2009, mentre rimane invariata la scadenza ordinaria fissata al 30 settembre dalla direttiva 2008/9/Ce.
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